Un videogioco nel mondo reale
Matera è una città magnifica per i turisti, i Sassi (Barese e Caveoso) sono patrimonio culturale dell’Umanità e, per chi li visita per la prima volta, sono un’esperienza mistica, sembra di passeggiare all’interno di un presepe a dimensione naturale. Quello che la maggior parte dei turisti o dei visitatori non sa che Matera è divisa da una profonda cicatrice: per molto abitanti, in particolare le generazioni più vecchie, i Sassi sono sempre stati un luogo da evitare, “una vergogna nazionale”, citando la frase di Togliatti che diede il via alla deportazione dai Sassi degli anni ’50 promossa da De Gasperi.
La città è quindi divisa in due, da un parte i Sassi, poco abitati e pieni di turisti, dall’altra la città nuova vissuta dagli abitanti e dai giovani.
Nel 2009 uno degli obiettivi delle giornate della Creatività promosse dalla Regione Basilicata era proprio quello di realizzare attività che instaurassero un dialogo tra le due zone della città, in particolare siamo stati chiamati a realizzare l’evento finale, un grande gioco collettivo notturno che facesse esplorare i diversi quartieri di Matera ai partecipanti.
Ci siamo subito messi al lavoro con i creativi locali, scenografi, attori ma anche interactive designer e artisti di diverse provenienze.
Così è nato A|Maze, un gioco con ambientazione cyberpunk a cui hanno partecipato più di 400 persone di tutte le età, in team da 2 partecipanti, con l’obiettivo di esplorare la città e recuperare, grazie alla risoluzione di prove e puzzle, 6 floppy disc in grado di sbloccare il server centrale e salvare Matera ed i suoi abitanti.
È stata la nostra prima produzione ma l’energia che ci è arrivata dai giocatori è stata incredibile, tutti erano entusiasti e la città stessa si è risvegliata il giorno dopo con una strana sensazione.
Si parlava di centinaia di persone in tuta bianca, giovani, bambini e adulti che girovagavano nei luoghi più assurdi, mostri meccanici alla stazione degli autobus, Minotauri, Arianna, maschere nere e personaggi in vicoli oscuri, di proiezioni e voci e di chiese scavate nella roccia abitate da Negromanti venuti dal futuro.
La missione era compiuta.
